Sintesi di alcune note per la stampa Istat diffuse il 12 gennaio 2010
Popolazione
Con quasi il 12% dei circa 500 milioni di abitanti dell’Unione europea, l’Italia è il quarto paese per dimensione demografica. A partire dal 2001 la popolazione ha ripreso a crescere dello 0,7% l’anno, per effetto della crescita delle nascite e, soprattutto, dell’immigrazione. Al 1° gennaio 2009 ci sono 143 anziani ogni 100 giovani; in Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato. Nel 2008, le persone potenzialmente in uscita dal mercato del lavoro sono il 20% in più di quelle potenzialmente in entrata. Si tratta del valore più squilibrato d’Europa. Nel 2008 il tasso di natalità, 9,6 nati per mille abitanti, è tra i più bassi a livello comunitario mentre il tasso di mortalità, 9,8 per mille, è prossimo a quello medio europeo. Con una vita media di 84 anni per le donne e di 79 anni per gli uomini, gli italiani sono ai primi posti nell’Unione europea per longevità.
Protezione sociale
Nel 2008 la spesa per la protezione sociale assorbe il 27% del Pil e il suo ammontare per abitante è pari a 7.060 euro annui, ambedue valori prossimi a quelli comunitari. Nell’Italia settentrionale si concentra la quota maggiore sia della spesa per prestazioni sociali (50,6%), sia delle entrate contributive (56,1%). Molte regioni del Mezzogiorno sono ancora lontane dal garantire tali servizi essenziali per consentire la conciliazione degli impegni casa-lavoro e favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro.
Istruzione
Nel 2008 il 47,2% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato soltanto la licenza di scuola media inferiore, valore che – nel contesto europeo – colloca il nostro paese distante dalla media a 27 paesi (28,5% nel 2008) e nelle peggiori posizioni insieme a Spagna, Portogallo e Malta. Sempre nel 2008 il 76% dei giovani italiani in età 20-24 anni ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore. Nell’anno scolastico 2006/07 la quota di giovani che abbandona al primo anno gli studi superiori, in genere senza completare l’obbligo formativo, è dell’11,4%. Gli iscritti all’Università sono in costante crescita e la loro consistenza è pari a circa il 41% dei giovani in età 19-25 anni.
Mercato del lavoro
Nel 2008 in Italia era occupato il 58,7% della popolazione nella fascia di età 15-64 anni. Permangono notevoli le differenze di genere: le donne occupate sono il 47,2% della popolazione di riferimento, gli uomini il 70,3%. Il tasso di occupazione nel 2008 ha segnato una battuta d’arresto dopo un lungo periodo di crescita. I livelli dell’occupazione nazionale restano distanti dai traguardi fissati a Lisbona e ben al di sotto delle medie europee, soprattutto per quando riguarda la componente femminile. Per la prima volta dopo oltre un decennio la disoccupazione è tornata ad aumentare, portando a un incremento del tasso di disoccupazione dal 6,1% del 2007 al 6,7% del 2008. Il tasso di disoccupazione italiano rimane tuttavia inferiore a quello medio dei paesi Ue27 (7,0%).
Turismo
Per il 2007 l’Istat ha rilevato circa 97 mila esercizi extra-alberghieri e oltre 34 mila alberghi, con una riduzione rispetto all’anno precedente del 3,9% per i primi e dello 0,8% per i secondi. Durante lo stesso anno, il flusso dei clienti registrato nel complesso degli esercizi ricettivi è stato pari a circa 96 milioni di arrivi e 376 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di quasi 4 notti. È dunque proseguita la ripresa dell’attività turistica (arrivi +3,3% e presenze +2,7% rispetto all’anno precedente), soprattutto per effetto della componente straniera. Nel 2008, gli occupati nel settore del turismo sono poco meno di 1,2 milioni di unità, il 5,0% degli occupati totali. Valori inferiori alla media nazionale si registrano soprattutto nelle regioni meridionali. A fine 2008, si contano circa 18.500 aziende agrituristiche, quasi il doppio rispetto a 10 anni prima.
Ambiente
L’Italia si pone tra i maggiori produttori europei di emissioni di gas serra, con circa 2 tonnellate per abitante di CO2 attribuibili al trasporto stradale nel 2005. Nel 2007 il 43,6% delle famiglie italiane segnala problemi relativi all’inquinamento dell’aria nella zona di residenza e il 23,3% lamenta la presenza di odori sgradevoli. Nel 2008 l’incidenza della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sui consumi interni lordi raggiunge il 16,6%, valore in linea con la media europea.
Cultura
Nel corso del 2007 le famiglie italiane hanno destinato in media ai consumi culturali (spese per ricreazione e cultura) il 6,9% della spesa complessiva per consumi finali. La quota destinata ai consumi culturali è rimasta invariata rispetto al 2006, anno in cui l’Italia si collocava al quintultimo posto nell’Ue27. Nel 2008 circa 360 mila unità di lavoro (l’1,4% del totale) sono impiegate in attività di produzione di beni e servizi per la ricreazione e la cultura, al netto del settore editoriale. Ogni anno si stampano in media 4 copie di opere librarie per abitante, ma, nell’arco di un anno, solo il 45,1% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero. Un italiano su due non legge alcun quotidiano o lo legge solo occasionalmente. Nel 2009 il 53% delle famiglie italiane e il 65% di quelle europee dispone di un proprio accesso alla rete web. Circa il 47% degli italiani che utilizzano Internet legge on line o scarica libri e giornali e/o riviste. Quasi il 30% ascolta la radio e/o guarda programmi televisivi tramite web. Nel 2009 un italiano su tre ha visitato almeno un sito museale o un’esposizione temporanea nel corso degli ultimi 12 mesi; l’incidenza più elevata (superiore al 40%) si registra per l’utenza in età scolare.
Qualità della vita
Nel 2008 il verde urbano per abitante nei capoluoghi di provincia è di 94 m2. Nel 2009 praticano sport poco più di 18 milioni (31%) dei residenti di tre anni e più: il 21,5% in modo continuativo, il 9,6% saltuariamente. Pur non praticando sport, in 16 milioni svolgono un’attività fisica, mentre i sedentari sono quasi 24 milioni. Nel 2008 gli individui poveri sono poco più di 8 milioni e corrispondono al 13,6% del complesso della popolazione; più di due terzi vivono nel Mezzogiorno. Le diseguaglianze nella distribuzione del reddito si mantengono più elevate che nella maggior parte dei paesi europei. Nel 2007 circa il 62% delle famiglie italiane ha conseguito un reddito netto inferiore all’importo medio annuo (29.308 euro); la distribuzione più diseguale si rileva in Campania, Calabria, Sicilia e Lazio. Le specialità agroalimentari italiane con marchi di qualità a “denominazione di origine protetta” (DOP), a “indicazione geografica protetta” (IGP) e le “specialità tradizionali garantite” (STG)sono 175 al 31 dicembre 2008: il numero di certificazioni più elevato a livello comunitario. Nel 2009, il 46% della popolazione ha espresso un giudizio positivo sulla propria situazione economica e circa il 90% si ritiene molto/abbastanza soddisfatto delle relazioni familiari. Il tasso di motorizzazione nazionale (autovetture circolanti ogni mille abitanti) è uno dei più elevati del mondo e in continua ascesa: è passato da 501 autovetture ogni 1.000 abitanti nel 1991 a 603,4 nel 2008, con un incremento medio annuo pari all’1,1%. Alla fine del 2008, l’ammontare pro capite dei depositi bancari è di circa 13.600 euro. Ogni centomila abitanti vi sono in media quasi 84 bancomat.
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